martedì 14 settembre 2010

QUANDO E’ LA FANTASIA AD UCCIDERE LA DEMOCRAZIA

Poco prima di Natale, anch’io, vinto dalla curiosità, ho acquistato il dvd “Uccidete la democrazia!”, film documentario a cura dei giornalisti Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio.
La tesi prospettata nel film è nota. Nelle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006, vi sarebbero state gravi irregolarità.
Il film ipotizza, addirittura, che un software apposito, con la complicità del Viminale, avrebbe permesso di trasformare le schede bianche in voti validi per Forza Italia.
Il film è un thrilling appassionante, cattura l’attenzione e lo si guarda interessati sino alla fine.
Ma la tesi è assolutamente fantasiosa e, come ha dichiarato l’ex Ministro dell’Interno Pisanu, “Per rendersene conto basterebbe una minima conoscenza delle norme che regolano le operazioni di scrutinio, di trasmissione dei dati e di proclamazione dei risultati”.
Il punto di partenza, ripreso dal volume “Il broglio”, un romanzo-verità uscito a giugno nella generale indifferenza (ma i personaggi, anche se riconoscibili, portano nomi di fantasia), è il numero delle schede bianche, che è stato meno della metà di quello delle elezioni politiche del 2001. La spiegazione di tale dato, che a prima vista stupisce, è, in fondo, piuttosto semplice: come ha scritto il politologo Roberto D’Alimonte su “Il Sole 24 Ore”, sia la forte polarizzazione avutasi in occasione delle ultime elezioni, sia la semplificazione nell’espressione del voto, derivata dal nuovo sistema elettorale (la famosa “porcata” di Calderoli) hanno necessariamente ridotto la quota degli incerti e, conseguentemente, il numero delle schede bianche.
Peraltro, un broglio attuato attraverso un software del Viminale è assolutamente impossibile: i risultati ufficiali, infatti, sono proclamati da uffici elettorali costituiti presso gli organi giudiziari (Tribunali, Corti d’Appello, Corte di Cassazione) e sulla base di verbali rigorosamente cartacei.
Il clamore suscitato dal dvd di Cremagnani e Deaglio ha, tuttavia, provocato due ordini di conseguenze.
In primo luogo, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’indagine in ordine ai fatti descritti nel film.
L’indagine è finita nel modo in cui necessariamente doveva finire, con una richiesta di archiviazione.
Gli accertamenti svolti dagli inquirenti hanno ribadito che la procedura elettorale non è passibile di manipolazioni.
Nello svolgimento del voto è centrale il ruolo della Cassazione: i giudici della Suprema Corte non soltanto proclamano il risultato, ma svolgono verifiche sui verbali e sui dati cartacei che a loro vengono trasmessi dalle Corti d’Appello e dai Tribunali.
Tutto questo era, peraltro, desumibile da una lettura della legge elettorale, senza che fosse necessaria un’indagine penale, non potendo i testimoni ascoltati dal Pubblico Ministero aggiungere nulla al contenuto delle disposizioni legislative.
La seconda conseguenza del dvd di Cremagnani e Deaglio è stata la decisione delle Giunte delle elezioni della Camera dei Deputati e del Senato di procedere ad un riconteggio complessivo delle schede votate; il riconteggio, per il momento verrà fatto a campione, ma, in ipotesi, potrà anche riferirsi a tutte le schede, se le indagini a campione dovessero rivelare significative discrepanze con i dati contenuti nei verbali.
L’art. 66 della Costituzione prevede, infatti, che “ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti”.
L’attività preliminare a tale giudizio è compiuta da un organismo ristretto, denominato Giunta delle elezioni.
In passato vi sono state verifiche parziali delle schede, soprattutto quando, fino al 1992, vi era il sistema delle preferenze. Si tratta di verifiche che sovente hanno richiesto tempi lunghissimi e si sono concluse alla vigilia delle elezioni successive. Mai, però, vi è stata una verifica generalizzata delle schede, riferita ad entrambe le Camere. Si tratta, infatti, di esaminare e contare dai 75 agli 80 milioni di schede, un lavoro che deve essere compiuto dai componenti delle Giunte delle elezioni, con l’ausilio di qualche funzionario parlamentare. Si deve, poi, sperare che tutte le schede siano rintracciabili ed in condizione di poter essere ricontate. Nel corso dei controlli a campione, è, ad esempio, risultato che a Legnano le schede sono state danneggiate dall’allagamento del magazzino dove erano custodite.
Dubito, quindi, che sarà possibile procedere, in tempi ragionevoli, al riconteggio di tutte le schede votate per la Camera ed il Senato.
Ma un risultato negativo è stato, comunque, ottenuto: da una parte, si è gettato discredito sul Parlamento (inducendo la pubblica opinione a pensare che vi sia un Parlamento eletto sulla base di brogli, e non un Parlamento eletto legittimamente); dall’altra, si allontaneranno gli elettori dalla partecipazione alle elezioni, inducendoli a pensare che il loro voto sia privo di valore.
Parafrasando il titolo del dvd, viene da dire che, stavolta, sarà la fantasia ad aver ucciso la democrazia.

(articolo pubblicato sul quotidiano "La Cronaca" nel febbraio 2007)

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